Sartori di Verona – Due Torri Hotel, Verona – Martedì 4 aprile 2023 ore 20

L’azienda Sartori di Verona nasce alla fine del 1800 dalla verve imprenditoriale di Pietro Sartori, personalità eccentrica ma anche geniale commercialmente. Le sue giornate trascorrevano fra mille imprese differenti. Tuttavia, questo turbinio di interessi trovava un perno, stabile, nella conduzione della sua trattoria. È l’ultimo scorcio del 1800: la trattoria di Pietro Sartori rappresentava un indirizzo irrinunciabile per commercianti, uomini d’affari e piccoli industriali della zona, ai quali Pietro non faceva mancare un ottimo vino Veronese Rosso, come al tempo veniva definito. Fu proprio l’albergo e la sua posizione strategica a trasformare Pietro in un commerciante di vino: la mescita giornaliera al banco e la vendita diretta al pubblico in damigiane e in bottiglie ne rendevano urgente l’approvvigionamento costante e adeguato in quantità e qualità. Così, nel 1898 Pietro acquistò la sua prima vigna a Negrar, affinché il buon vino non mancasse mai sulla tavola dei suoi affezionati clienti.

Regolo è degno figlio di quel padre. Crede nell’azienda, ha grande passione per il vino e spende ogni energia per consolidare e rendere più autorevole la propria presenza sul mercato. Il quartier generale è sempre Villa Maria, l’investimento di nonno Pietro. Oggi Sartori è un’azienda di successo dalla vocazione internazionale, che realizza oltre l’80% del suo fatturato in più di 50 Paesi: Europa, iAmerica del Nord e del Sud, Russia, Sud Est Asiatico. Quel motto “di Verona” e la fiera presenza di Cangrande della Scala sul logo, certificano il profondo e indissolubile legame con una delle città più visitate al mondo. È questa la vera “innovazione” di Sartori: adattare i vini al proprio modo di essere, senza cedere a mode effimere. Ma soprattutto è la soddisfazione di entrare in contatto con la terra veronese per produrre con coscienza e con rispetto qualcosa di unico da condividere con le persone e i luoghi che più si amano.

Il calo dei consumi tra i giovani comincia a farsi preoccupante, cosa potrebbe fare il vino per tornare di moda e coinvolgere più le nuove generazioni?
Il vino per avvicinarsi ai giovani dovrebbe innanzitutto cambiare ed evolvere il linguaggio che utilizza per spiegare il vino e la degustazione: sarebbe bene semplificare e rendere più accessibile la comprensione senza creare quei muri culturali con un linguaggio ormai vecchio e selettivo. Quindi le aziende dovrebbero iniziare a comunicare sui vari strumenti, a partire dalla retroetichetta, in maniera più semplice e leggera. per poi creare momenti di assaggio meno tecnici e più conviviali. È inoltre un discorso di salubrità del vino. I giovani sono sempre più attenti agli aspetti sostenibili, all’impatto che i vini hanno sull’ambiente ma allo stesso tempo al tenore alcolico della bevanda. Oltre al fatto che non amano i vini pesanti, concentrati, che richiedono momenti di abbinamento importanti e non possono essere consumati in una convivialità snella e agile, come invece sono i loro momenti di incontro.

La 2022 comincia ad affacciarsi nelle bottiglie a Vinitaly, come si è rivelata nei bicchieri quest’annata così torrida?
Per quanto riguarda l’annata 2022, al prossimo Vinitaly presenteremo solo pochi vini si tratta dei bianchi come Custoza o Soave. La nostra proposta è più legata alle nuove annate di Valpolicella e Amarone, quindi abbiamo una diversità di annate importanti.

Un abbinamento con la cucina veronese da provare con un tuo vino.
Proponiamo Il Corte Brà Amarone della Valpolicella Classico Riserva in abbinamento ad una guancia di vitello brasata all’Amarone con polenta.

Vini in degustazione
“Regolo” Valpolicella Ripasso Classico Superiore DOC 2019
“Montegradella” Valpolicella Classico Superiore DOC 2019
“Corte Brà” Amarone della Valpolicella Classico Riserva DOCG 2015

Casa Vinicola Sartori S.p.A. – Via Casette di S. Maria 4 – 37024 Negrar in Valpolicella (Vr) – 045 6028011 sartorinet.com