Rocca di Montemassi – Hard Rock Cafe, Firenze – Giovedì 27 febbraio 2020

Un’incantevole angolo di Maremma, decisamente la zona più rock della Toscana tra costa tirrenica e colline metallifere, culla della civiltà etrusca. È qui che oggi sorge un vero e proprio tempio del grande vino. Già dal VI secolo a.C. era una terra di Bacco in un giacimento assoluto di qualità. Nel 1999 la Famiglia Zonin acquista la tenuta, 430 ettari di cui 160 dedicati alla vigna con un intervento quanto più rispettoso possibile sulle strutture pre-esistenti per la realizzazione degli edifici aziendali e stilisticamente conforme alle costruzioni dell’area, piuttosto che una ristrutturazione tutta votata alla modernità, e dall’altra una attenzione particolare alla eco-sostenibilità. Sono state messe a dimora, infatti, centinaia e centinaia di olivi, di pini marittimi, oleandri, sughere, ginestre e corbezzoli per ripristinare l’identità del paesaggio rurale. La dimora padronale è stata riportata all’antico splendore, il laghetto dove dimorano splendidi cigni è uno specchio di Venere, il Museo della Civiltà Rurale, un unicum in Maremma, trova la sua “casa” in un’ala dell’azienda riportata alla sua architettura originale e a uno standard di efficienza elevatissimo.

Oltre al sangiovese, spazio al Viogner, il bianco principe della zona del Rodano che in Maremma vede esaltate le sue peculiarità grazie alla luce di questa terra, alla mineralità del terreno, alla perfetta maturazione. Il cru aziendale è invece l’omonimo Rocca di Montemassi che nasce da un poker di uve di qualità di vitigni internazionali (Cabernet, Merlot, Petit Verdot e Syrah), un rosso di forza ed eleganza insieme che ha ricordanze etrusche e attualità contemporanee di gusto.

Vini e Rock quali i punti in comune?
Entrambi nascono dalla passione di chi li produce. Uno racconta e incarna la storia e i sapori di un territorio, l’altro narra di emozioni e esperienze di vita che toccano nel profondo un individuo. Il rock così come il vino, sono parte di un processo di evoluzione personale, l’uno, e del territorio l’altro, percorsi interiori che hanno come risultato la massima espressione della genialità e del mistero della creazione.

Se il rock é ribellione, lo é anche il vino? Oppure sono due elementi inconciliabili?
Assolutamente no. Il vino come il rock é ribellione. Lo si vede dalle nuances, dalle note della composizione stessa di una bottiglia. Un vino composto, per esempio, da 35% Syrah, 35% Petit Verdot e 30% Cabernet Sauvignon, racconta di un’essenza ribelle. Basta pensare al lavoro che ogni singola uva deve fare per adattarsi e fondersi all’altra. Per far sì che esca il meglio di sé nonostante sia costretta a condividere gli spazi. Non è forse già questa una forma di rivolta? È un lavoro costante sul canalizzare le proprie qualità e unicità per miscelarsi in completa armonia con il resto del gruppo, uscire dai propri schemi per amalgamarsi a tutte le note coinvolte. Ed è lo stesso che succede nell’industria rock. La ribellione che una band o una canzone porta con sé non è mai frutto di una sola mente, ma deriva dalla collaborazione di più persone che, insieme, portano un messaggio in grado di muovere gli animi di chi l’ascolta e l’assapora.

Perché fra gli amanti del rock ci sono tanti appassionati di vini?
La musica rock, come il vino, fa parte di un bene culturale, rappresenta una fonte di sapere. Entrambi si fondano su una costante ricerca che porta alla scoperta di nuove conoscenze e accostamenti creativi sempre originali. Entrambi inebriano la mente e lo spirito, smuovono mondi interiori invitando ad andare oltre alle apparenze per addentrarsi in meandri spesso ignoti. Spingono alla sperimentazione ed esercitano il coraggio di osare, per ispirare un modo diverso di pensare, riflettere, creare e crescere. Entrambi stimolano la meditazione, che è il seme di tutte le conoscenze.

Cucina Southern Comfort Food e vino pare un matrimonio davvero difficile, c’è un tuo vino ideale per qualche abbinamento alla cucina dell’Hard Rock Cafe?
Sia il Syrosa che il Vermentino si accostano bene ai piatti di Hard Rock Cafe fra cui One Night in Bangkok spicy shrimp, southwest spring rolls e anche il Buffalo-style sliders, nella sezione starters e aperitivi, così come le varie insalate, in modo particolare California-style Cobb salad, e la nuova fresh beet side salad. Tra i burger, ottimi abbinamenti con i più innovativi del momento fra cui il tanto acclamato Impossible Burger.

Vino e Rock, se un tuo vino fosse una canzone rock quale sarebbe? (Faremo una compilation su Spotify con le vostre selezioni!).
You Shook Me All Night Long di AC/DC.

Vini in degustazione:
Calasole 2019 – Vermentino Maremma Toscana Doc
Syrosa 2018 – Maremma Toscana Doc
Le Focaie 2018 – Maremma Toscana Doc
Rocca di Montemassi 2016 – Maremma Toscana Doc

Rocca di Montemassi – Strada Provinciale 91 – Loc. Pian del Bichi – Roccastrada (Gr) – 0564 579700 – www.roccadimontemassi.it