Tommasi – Obicà Mozzarella Bar – giovedì 21 settembre 2017

Ormai per parlare di Tommasi la natìa Valpolicella è decisamente riduttiva! Le ultime due importanti acquisizioni di Fattoria Casisano a Montalcino e di Paternoster in Basilicata sul Vulture l’hanno resa una famiglia protagonista di primissimo piano del vino italiano in patria e all’estero. Si tratta di un’azienda storica, fondata nel 1902 e che ha avuto un grande impulso recente con l’ingresso in azienda dal 1997 della quarta generazione Tommasi. Da sempre identificatosi con la Valpolicella storica (nelle zone tra le più rinomate e prestigiose come “La Groletta”, “Conca d’Oro” e “Ca’Florian”) e l’Amarone che rappresentano comunque il prodotto di punta, ha cominciato da qualche anno a investire in altre zone DOC attorno a Verona (Soave, Lugana), Treviso (Prosecco), a Pitigliano nella Maremma Toscana e in Manduria (Puglia) fino appunto a comprendere aziende e vigneti a Montalcino e in Basilicata. La famiglia Tommasi oggi è Francesca, Paola, Piergiorgio, Stefano, Giancarlo, Erica e Pierangelo che si occupano delle tenute e dei vini mentre Barbara e Michela si occupano dell’ospitalità che riveste un ruolo sempre più importante.

Nel corso della serata abbiamo modo di conoscere sia i vini classici a base di Corvina Rondinella e Molinara che compongono la magia dell’Amarone e del Valpolicella, sia il Lugana, classico bianco del Lago di Garda, e infine gli ultimi arrivati toscani ilcinesi e maremmani.
Ne parliamo con Giancarlo Tommasi, enologo responsabile della produzione.
Arriva l’autunno e il vino italiano si prepara ad un’altra stagione dove dovrà dimostrare di essersi saputo rinnovare come comunicazione e approccio al mercato. Con quale vino vi presentate al “ritorno a scuola”?
L’autunno per Tommasi è da sempre una stagione di grande fermento, segna l’entrata in commercio delle nuove annate dei nostri grandi rossi:
Amarone 2013, Ca’ Florian Amarone Riserva 2010, Casisano Brunello di Montalcino 2012 e Don Anselmo di Paternoster, Aglianico del Vulture 2013. Un rientro impegnativo accompagnato dalle fatiche della vendemmia, ma che ci riempie sempre di soddisfazioni e nuova energia.

Su cosa punterete per l’immediato futuro?
Abbiamo sviluppato diversi importanti investimenti, ora è il tempo di consolidare i nostri marchi e continuare a far crescere il brand Tommasi come sinonimo di eccellenza.
Nell’immediato futuro puntiamo sulla nostra “trilogia”: Amarone, Brunello e Aglianico, tre grandi rossi, espressione di terroirs unici, la cui produzione ci distingue in Italia e nel mondo.

Il vostro vino ha più appeal all’estero o nel nostro paese?
Produciamo vini da 5 diverse regioni italiane: Valpolicella in Veneto, Oltrepò pavese in Lombardia, Montalcino e Maremma in Toscana, Manduria in Puglia e Vulture in Basilicata. L’obiettivo è rispettare le caratteristiche di ogni territorio, mettendo anima e passione in ogni bottiglia. Ci sono vini la cui denominazione apre subito le porte estere come Amarone e Brunello, altri come l’Aglianico che sono meno conosciuti, ma con grandi potenzialità. Il 90% dell’intera produzione va in circa 70 Paesi, il 10% italiano è un meraviglioso ventaglio di possibilità e opportunità per noi.

Avremo uno degli chef più famosi e comunicativi d’Italia, Alessandro Borghese, come consulente per il food della serata, raccontaci il piatto o la situazione più particolare cui hai visto abbinare il tuo vino.
Ci sarebbero mille aneddoti, ma il più particolare è legato ad un mio viaggio in Norvegia, alle isole Svalbard, a pochi km dal Polo Nord. Eravamo sulle motoslitte e ci siamo fermati in un igloo, dove un gruppo di “vichinghi” si stava godendo il nostro amarone con il loro stoccafisso!

Vini in degustazione
Tommasi Amarone della Valpolicella Classico Docg 2013
Casisano Brunello di Montalcino Docg 2012
Paternoster Synthesi Agliancio Del Vulture Doc 2015

Via Ronchetto, 4 37029 Pedemonte di Valpolicella – Verona – 045 7701266 – 045 7701266 – www.tommasiwine.it