San Felice – Obicà, Firenze – Giovedì 26 settembre 2019

Tempo di vendemmia nel profondo Chianti Classico e anche tutto attorno al bellissimo borgo di San Felice a Castelnuovo Berardenga. San Felice è oggi anche Bolgheri con un vino di grandissimo successo e Montalcino con Campogiovanni, un brand ormai affermato e ricercato. Di recente nel borgo è arrivato da poco Juan Quintero nuovo resident chef del Poggio Rosso e ha appena passato una estate esaltante con tanti buoni riscontri di pubblico e critica. Juan è un giovane (1989) colombiano recentemente salito alla ribalta dei riflettori come Chef Emergente 2018 (Due Forchette e 81 punti sulla guida Ristoranti d’Italia 2019 del Gambero Rosso), un personaggio decisamente particolare da scoprire a tavola con ardite composizioni ma anche tanto sapore e gusto, un raro caso di chef che non pensa solo alle guide ma anche alla soddisfazione di chi sta a tavola!

Nelle colline di Montalcino e il mare di Bolgheri non lontano, laggiù dove nascono i nuovi vini Bell’Aja baciati subito da un grandissimo successo in Italia e negli Stati Uniti San Felice continua la sua missione di far vivere il territorio toscano al meglio. Sono tre territori che rappresentano bene l’impegno di un’azienda sempre all’avanguardia e in movimento sin dalla sua fondazione alla fine degli anni ‘60 e che oggi incarna il Chianti Classico (con la grande ricerca in vigna con lo sviluppo del vitigno Pugnitello). Intrigante anche la nuova interpretazione del bianco toscano Avane, un bianco a base chardonnay che sta ritagliandosi uno spazio tutto suo nel panorama molto competitivo dei bianchi toscani con una etichetta che si rifà alla grande tradizione etrusca. In degustazione anche la stupenda annata dei miracoli (2016) del Bolgheri DOC Bell’Aja, fresco fragrante e con i profumi tipici ed entusiasmanti di questa DOC della costa che affianca i vini ormai classici e di successo dell’azienda.

Arriva l’autunno e il vino italiano si prepara ad un’altra stagione dove dovrà dimostrare di essersi saputo rinnovare come comunicazione e approccio al mercato: con quale vino vi presentate al “ritorno a scuola”? Su cosa punterete per l’immediato futuro?
Oltre ai classici delle nostre proprietà in Chianti Classico e Montalcino, puntiamo molto sulla nostra nuova Tenuta di Bolgheri, Bell’Aja, soprattutto con l’uscita del Bolgheri Superiore ormai imminente. Bolgheri ha appena compiuto 25 anni con una festa bellissima nel viale dei Cipressi cari al Carducci ed eravamo presenti con orgoglio: l’uscita del superiore è un banco di prova grande per le nostre aspirazioni e saremo ben felici di portarlo al God Save The Wine quando sarà il momento. Per adesso potete gustarvi il DOC 2016, annata bella fresca e ricca.

Cambiamento climatico e vignaioli italiani: come siamo messi per il futuro?
La difficoltà sempre maggiore sarà non tanto di fare ottima qualità ma riuscire a fare vini equilibrati. L’equilibrio di un vino dipende da molti fattori e spesso la freschezza e il tannino riescono a rendere piacevoli anche vini dalla gradazione elevata ma vedere in etichetta valori oltre i 14% mette sempre un po’ di timore. E’ una bella sfida ma abbiamo come alleati i vitigni del nostro vitiarium nel quale siamo convinti possiamo trovare vitigni complementari che sappiano snellire certe espressioni troppo ricche del sangiovese dovute al cambiamento climatico.

Raccontaci il piatto o la situazione più particolare cui hai visto abbinare il tuo vino.
Più che con un vino mi ricordo di un abbinamento molto azzardato di ‘sarde in saor’ con la nostra Grappa di Chianti Classico…estremo e coraggioso, anche troppo!

Vini in degustazione:
AVANE Chardonnay IGT 2018
BELL’AJA Bolgheri DOC 2016
IL GRIGIO Chianti Classico ‘Gran Selezione’ DOCG 2015