Lis Neris – Obicà, Firenze – Giovedì 24 settembre 2020

Le ultime due vendemmie per i grandi bianchi italiani 2017 e 2018 sono state toste e difficili, ma ricche di meraviglie. Lis Neris sorge lassù dove il fiume Isonzo abbandona gli stretti canaloni che lo imbrigliano durante il suo percorso sloveno, a Gorizia, una delle città di confine più contesa d’Europa. Appare uno scenario incantevole disseminato di piccoli paesi cresciuti intorno a un campanile. I vigneti caratterizzano il paesaggio e con le loro fasi scandiscono il ritmo delle giornate.

In questo contesto, dal 1879, quattro generazioni della famiglia Pecorari hanno contribuito con lavoro e passione alla costruzione e crescita di una delle realtà più rappresentative del Friuli Orientale. Il 1981 è l’anno della svolta: prende forma una nuova mentalità produttiva finalizzata al raggiungimento di una qualità superiore in un contesto del vino italiano in decisa accelerazione qualitativa. I vini bianchi hanno dimostrato di essere la migliore espressione di questo territorio.

La valle dell’Isonzo è stata scavata dalle glaciazioni del quaternario e le acque di scioglimento dei ghiacciai ne hanno disegnato il profilo attuale. Nei periodi successivi, grazie all’azione disgregante degli agenti atmosferici, ha avuto origine uno strato superficiale argilloso rossastro ricco di ossidi di ferro e altri minerali. La sottostante massa ghiaiosa favorisce la distribuzione dell’acqua e dell’ossigeno rendendo il sottosuolo molto ospitale per lo sviluppo e l’attività delle radici. Sono oltre 70 ettari di viti piantati fra il confine sloveno a nord e la riva destra dell’Isonzo a sud. I ciottoli superficiali, chiamati claps, incamerano il calore durante il giorno e lo rilasciano nella notte, favorendo la maturazione delle uve per vini potenti. E infine c’è da considerare l’eleganza dei vini stessi data dalla Bora che arriva da nord est con escursioni termiche che rallentano la maturazione, favorendo la concentrazione aromatica delle uve e il bilanciamento degli acidi.

Arriva l’autunno arrivo e il vino italiano si prepara ad un’altra stagione dove dovrà dimostrare di essersi saputo rinnovare come comunicazione e approccio al mercato: con quale vino vi presentate al “ritorno a scuola”? Su cosa punterete per l’immediato futuro?
Lis Neris ha compiuto lo scorso anno 140 anni: un traguardo significativo, frutto di una storia unica che affonda le radici nella sua terra. Un motivo per riflettere, acquisire sicurezza e dare continuità. Il nostro percorso e quello del nostro vino sono rimasti legati al luogo in cui sono nati. Lis Neris ha una forte anima friulana e sempre di più lo potrà dimostrare. Per fare un buon vigneto ci vogliono anni, per fare un buon vino ce ne vogliono altrettanti. Non vogliamo sembrare statici ma realisti.

Avremo uno degli chef più famosi d’Italia ovvero Fulvio Pierangelini a Roma e l’estrosa creatività di Obica a Firenze, raccontaci il piatto o la situazione più particolare cui hai visto abbinare il tuo vino nella prossima stagione
Ci colpisce sempre il modo in cui anche nei paesi più lontani sia possibile ritrovare i sapori e gli abbinamenti “di casa” come il frico del ristorante Partenope di Tokio e le tagliatelle con prosciutto di San Daniele e Montasio de “La Frasca” in Colorado.

Vini in degustazione
Gris selezione Friuli DOC Isonzo  2018
Picol selezione Sauvignon Blanc Friuli DOC Isonzo  2017
Jurosa selezione Pinot Bianco Friuli DOC Isonzo  2017
La Vila Friuliano Friuli DOC Isonzo  2017

Lis Neris s.s.Agricola – Via Gavinana, 5 – 34070 San Lorenzo Isontino – Gorizia, Italia – T. +39 0481.80105 – 0481.1906621 – www.lisneris.it