La Source – 25hours Hotel, Firenze – Giovedì 23 maggio 2024 ore 19.31

Per la prima volta a Firenze con il nostro GSTW una bellissima scoperta che ha già entusiasmato Roma e Verona… La cantina La Source è stata fondata nel 2003 dall’esperienza e passione di un gruppo di giovani contadini, discendenti di famiglie valdostane dedite all’agricoltura da generazioni. L’azienda prende il nome dalla piccola sorgente che è stata trovata quando è stata costruita la cantina; la source in francese infatti significa sorgente e si trova a Saint Pierre, a pochi passi dal Castello omonimo e non lontano dal castello “Sarriod de la Tour”.

L’azienda è di proprietà della famiglia Celi-Cuc e Stefano Celi ne è l’anima, discendente di una famiglia che da generazioni si dedica all’agricoltura in Valle d’Aosta. È sempre stato un agricoltore, prima part time, e poi a tempo pieno dal 2005 dedicando tutte le sue forze alle attività agricole e in particolare vitivinicole. L’azienda si compone di 9,5 ettari vitati, situati tra i 650 e 900 mt, coltivati con vitigni internazionali: Syrah, Chardonnay, Müller&Thurgau, Moscato, Traminer e Petite Arvine e vitigni autoctoni: Petit Rouge, Fumin, Premetta, Cornalin e Vien de Nus. Dove il focus di Stefano è quello di continuare a valorizzare i vitigni autoctoni e cercare di far scoprire questi gioielli territoriali a più persone possibili. I vigneti si trovano tutti nelle vicinanze della cantina, in una delle zone più vocate della Valle d’Aosta, principalmente nella zona del monte Torrette, d’origine del Petit Rouge, autoctone principe valdostano, che in questa zona si adatta bene al freddo e alla siccità. Il sistema di allevamento più utilizzato è il cordone speronato, che ha quasi del tutto sostituito l’antico utilizzo dell’alberello.

Il vino principale e più rinomato è il Torrette, dall’omonimo monte da cui nasce, promontorio che si divide tra Saint-Pierre e Sarre. Questa zona, grazie all’altitudine, all’intera esposizione a sud, le basse temperature estive mitigate dalle rocce di cui è ricco il terroir e i profondi bacini idrici, è peculiare valore.

Viticoltura di montagna, viticoltura eroica, così viene definito lo sforzo portato avanti quotidianamente, dove tutte le operazioni agronomiche sono eseguite manualmente, senza l’ausilio di mezzi meccanici, in quanto il territorio impervio terrazzato non lo permette. La cura dei vigneti è seguita direttamente da Stefano che sceglie le migliori tecniche agronomiche, mentre per la vinificazione si avvale della collaborazione dell’enologo Mario Ronco. Di recente la restaurazione dell’azienda è stata completata con l’apertura dell’Agriturismo dove è possibile soggiornare nelle 7 camere, concedersi un pranzo o una cena gustando i vini e i prodotti dell’azienda, oppure fermarsi anche solo per una visita delle Cantine.

Qual è il tuo vino che incarna lo spirito maggese?
Sicuramente il Torrette Superiore. È un vino da uve a bacca nera che ha bisogno di tempo e pazienza per dare il meglio di sé. Siamo ora in commercio con l’annata 2018, dopo la fase di vinificazione sosta un anno in tonneaux e poi evolve in bottiglia. Quest’ultima sosta permette un affinamento pazzesco, le potenzialità regalano un vino pregiato e complesso già al primo sorso.

Quali gli abbinamenti più azzeccati con i tuoi vini in questa stagione?
I nostri vini soddisfano molteplici abbinamenti, non solo riguardo la cucina locale. Ad esempio con gli asparagi, così difficili da abbinare noi proponiamo il Petite Arvine, la sua semi aromaticità e sapidità sono perfette! Con un piatto di legumi freschi come il piatto fave alla romana per esempio o con la carne secca o riso venere alle verdure e gamberi, il nostro Ensemblo è sublime, la fine aromaticità dell’uvaggio permette di amplificare la bontà della materia prima senza stravolgerla. Poi alle battute di carne chianina o scottona, come non abbinare un Gamay caratterizzato da note di frutta fresca e spezia sottile?

L’intelligenza artificiale nel vino, in cantina, in vigna, nella comunicazione. Quali le più utili e quali le più rischiose?
Se pensiamo al miglioramento di alcune pratiche, come la tecnologia dei sensori in vigna oppure l’utilizzo della robotica in vigna e cantina sicuramente l’IA andrà a migliorare o supportare il lavoro umano. Ci preoccupa la possibile sostituzione all’essere umano quando si parla di analisi sensoriale, di valutazione di marcatori, insomma siano convinti che pratiche facenti parte della comunicazione del vino devono continuare a suscitare emozione e solo la figura umana riesce a trasmettere.

VINI IN DEGUSTAZIONE
Valle d’Aosta DOP Petite Arvine 2023
Valle d’Aosta DOP Chardonnay 2022
Valle d’Aosta DOP Bianco Ensemblo 2019
Valle d’Aosta DOP Gamay 2019
Valle d’Aosta DOP Cornalin 2018
Valle d’Aosta DOP Torrette 2018
Valle d’Aosta DOP Torrette Superieur 2018

LA SOURCE – Loc. Bussan Dessous, 1 – 11010 Saint-Pierre (AO) – Tel. 0165 904038 – Cell. 3356613179 – www.lasource.it – commerciale@lasource.it