Campotondo – Due Torri Hotel, Verona – Martedì 4 aprile 2023 ore 20

Subito al di fuori delle classiche rotte enoturistiche ma di una bellezza unica e spesso incontaminata troviamo la Val d’Orcia che dal 2000 ha avuto la sua DOC. Piccoli paesi, ognuno fiero della propria individualità, ma allo stesso tempo accomunati dalla presenza dell’imponente Monte Amiata e  dall’antica Via Francigena per una storia condivisa. Non a caso, presso i produttori di vino si riscontra indipendenza di spirito e senso di appartenenza.

Ne è esempio l’azienda Campotondo di Paolo Salviucci, ora affiancato dalla figlia Elena. Quando nel 2000 Paolo avviò la sua attività, scelse come luogo non una frazione confinante con i grandi vini già famosi, ma il nativo comune di Castiglione d’Orcia, noto per la qualità dell’olio extra vergine d’oliva. Piantò il primo vigneto appena fuori dal borgo medievale di Campiglia d’Orcia, che sovrasta la valle circostante da un’altitudine di 800 metri. Campotondo nasce in una micro zona inconsueta, intu3endo che la poca profondità dei terreni argillosi avrebbe impedito un’eccessiva vigoria di vegetazione della vite a scapito della frutta, che lo scheletro minerale poteva impartire al vino rigore ed eleganza, e che la ventilazione tipica della quota a 500 mt prometteva uva sana e maturata a dovere. La scelta dell’alberello come metodo di coltivazione ha permesso di investire da subito in qualità e oggi con Elena i vini hanno acquisito anche maggior modernità e stile: una piacevolezza naturale intrigante e stimolante per sangiovese e colorino, ma anche per chardonnay e cabernet, a suo agio in questa zona magica.

Il calo dei consumi tra i giovani comincia a farsi preoccupante, cosa potrebbe fare il vino per tornare di moda e coinvolgere più le nuove generazioni?
Credo che il vero segreto per avvicinare il giovane pubblico al mondo del vino sia comunicare via social le storie delle persone che stanno dietro al prodotto perché c’è grande curiosità rispetto a questo e allo stesso tempo porre l’attenzione sul modo in cui le produzioni sono sostenibili, tematica verso la quale le giovani generazioni mostrano di avere un’innata sensibilità.

La 2022 comincia ad affacciarsi nelle bottiglie a Vinitaly, come si è rivelata nei bicchieri quest’annata così torrida?
Le nostre vigne toccano i quasi 600 metri di altitudine nel versante nord-ovest del Monte Amiata, ragione per cui abbiamo sofferto meno le difficoltà legate all’andamento climatico caratterizzato da alte temperature e poche piogge dell’annata 2022. Senza dubbio però anche da noi si è risentito delle caratteristiche dell’annata e i vini rivelano tratti più caldi e maturi che li rendono pronti e già piacevoli da sorseggiare.

Un abbinamento con la cucina veronese da provare con un tuo vino.
Se dovessimo scegliere un abbinamento tra tanti ottimi piatti della cucina veronese con un nostro vino, sceglieremmo i bigoli con le sarde da abbinare al nostro Mezzodì, un sangiovese fresco e vibrante che equilibra la grassezza e il gusto aromatico del pesce.

Vini in degustazione
Mezzodì, rosso Orcia Doc, 2021
Banditone, rosso Orcia Doc, 2020
Il Tocco, sangiovese Riserva Orcia Doc, 2019

Cantina Campotondo – C.S. Campotondo, 7 – 53023 Campiglia d’Orcia, Castiglione d’Orcia (Si) – 320 8591247 – cantinacampotondo.it