Tenuta Pakravan Papi – 25hours Hotel, Firenze – Giovedì 19 maggio 2022

Maremma settentrionale. Riparbella, provincia di Pisa. Un tempo si parlava di Maremma Pisana ma è più facile collocare la zona in Val di Cecina.

Questo è il posto dove nasce Pakravan Papi, l’azienda vitivinicola dal doppio cognome che da oltre vent’ anni ha scelto questo pezzo di Toscana per fare vino in modo del tutto personale e peculiare. Nessuna moda, nessun protocollo dall’esterno, solo la voglia di una forte identificazione tra produttore, vino e territorio. Enzo Papi è di Vada, frazione di Rosignano. Genitori e nonni maremmani, già mezzadri a servizio di nomi storici come Incisa della Rocchetta, Gherardesca, Ciampolini. Il rapporto con la terra e i suoi prodotti è sempre stato fortissimo, il vino però non apparteneva alla tradizione di famiglia. Il fondatore è stato top manager in Fiat. Nel 1966 conosce Amineh Pakravan, affascinante studentessa iraniana, a Firenze per l’alluvione: Enzo e Amineh sono due dei tanti angeli del fango e quell’evento è l’occasione per innamorarsi e non lasciarsi mai più. Nel 1969 inizia anche il nuovo progetto. 20 ettari di vigneto, con la restante parte, circa 80 ettari, a bosco. La sistematizzazione degli impianti inizia a metà anni ’90 e la prima etichetta è del 2003. Le idee di Enzo Papi sono chiare fin da subito, spinte anche dal suo grande amore per i vini francesi: credere nelle uve autoctone, in primis il Sangiovese, ma creare anche una realtà di bordolesi a Ortacavoli. L’idea – condivisa da Leopoldo e Chiara, i figli della coppia – è focalizzare l’impegno sulle etichette, sul prodotto in bottiglia, mettendo in secondo piano il vitigno ed evidenziando il risultato finale. Proprio come accade nelle zone viticole francesi più prestigiose e come è successo poco lontano da Riparbella, a Bolgheri. Troviamo così Sangiovese – della varietà piccolo – Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot, Chardonnay, Riesling e la Malvasia toscana.

In cantina a sovraintendere c’è l’enologa Graziana Grassini, allieva e braccio destro di Tachis per 25 anni, che condivide appieno quest’anima tosco-francese. Della realtà di Ortacavoli apprezza soprattutto l’espressione del Sangiovese piccolo, un vino che per lei può rivaleggiare con le migliori bottiglie toscane. Ama la freschezza e la balsamicità del Merlot, ha amato da subito il progetto dei bianchi, lei che ha sempre avuto una passione per i profumi. Infine ritiene un visionario Enzo Papi per la pratica delle zonazioni, un metodo non certo in voga nei primi anni 2000.

La vita rinasce nel vigneto e nelle città a Maggio, dedicato da sempre al culto arboreo e alla rinascita del ciclo vitale della natura. È un momento di rinascita anche per la comunicazione del vino e della voglia di assaggiarlo e approfondirlo… Quale è il tuo vino che più incarna lo spirito “maggese”?
Ribellante. La natura dopo un lungo letargo si risveglia ed esplode e ci invita a viverla e assaporarla. Una natura che segue le sue regole, i suoi ritmi, i suoi equilibri. Il Ribellante ci accompagna in questo periodo dell’anno con il suo carattere equilibrato ma ribelle allo stesso tempo.

Saremo a Roma e Firenze, snodi internazionali e storici, con la cucina emozionale del 25 hours hotel e quella creativa-tradizionale italiana-romana dell’Hotel de La Ville con Pierangelini ai fornelli: quali sono gli abbinamenti più azzeccati che ricordi con i tuoi vini con la cucina italiana? E con piatti esotici?
Cancellaia: Fiorentina. Campo del Pari: Peposo. Malvasia: tagliolini vongole. Ribellante: Ottimo per aperitivo. Prunicce: crostini toscani. Gabbriccio: Tagliatelle Ragù. Beccacciaia: formaggi stagionati.

Ferve il dibattito tra addetti ai lavori post Vinitaly 2022: quale è la tua opinione in merito? Come vedi il futuro di questa storica manifestazione? Da più parti viene messa in discussione, soprattutto per il rapporto costi-benefici per le aziende…
Vinitaly ha di fronte a sé delle sfide importanti che dovrà saper cogliere ed affrontare. Deve fissare bene in testa che rappresenta l’Italia, leader nel mondo del vino, non per adagiarsi sugli allori ma come stimolo a non accontentarsi, che è quello che forse può aver danneggiato la manifestazione negli ultimi anni.

Vini in degustazione
IGT Toscana Rosso Prunicce
IGT Toscana Rosso Gabbriccio
IGT Toscana Rosso Cancellaia di Riparbella
IGT Toscana Rosso Beccacciaia
IGT Toscana Rosso Campo del Pari
IGT Toscana Bianco Malvasia
IGT Toscana Bianco Ribellante

Tenuta Pakravan Papi – Località Ortacavoli Nuova 1, 2 – 56046 Riparbella (Pi) – info@pakravan-papi.it