Poderi Melini – Serre Torrigiani, Firenze – Lunedì 23 ottobre 2023 ore 19.31

Si presenta a Firenze la nuova veste di Melini che assume il nome di Poderi Melini e lancia un ambizioso progetto di cru e selezioni territoriali che rende giustizia alla storia importantissima dell’azienda. Nel 1705, una trentina di anni prima della fine della Signoria medicea, e undici anni prima del Bando Granducale del 1716 che delimitava la zona di produzione del Chianti, la famiglia fiorentina dei Melini, facoltosi imprenditori della Val di Sieve, decise di occuparsi di vitivinicoltura. Cominciò allora alla Melini la produzione del Vermiglio, classico vino rosso da tavola toscano. I vini venivano commercializzati in fusti, con notevoli problemi di conservazione e di trasporto, che gli enologi della Casa si sforzarono di risolvere seguendo i consigli dei maggiori esperti dell’epoca, fra cui Cosimo Villifranchi: “per l’esportazione occorrono vini polputi e gagliardi e realmente ingenui senza governo alcuno… e cantine scavate nei massi dove il vino si conserva squisito per molti anni”. Fin dagli inizi la Melini è stata all’avanguardia nel seguire i progressi tecnici: già attorno al 1830, su suggerimento del Novellucci di Prato, il vino veniva riscaldato per pochi minuti a 50°C; era la pastorizzazione, un procedimento di stabilizzazione innovativo a quei tempi, di cui Louis Pasteur avrebbe parlato nel suo “Etudes sur les vins” del 1866. La svolta decisiva avvenne nel 1860 (l’anno precedente alla proclamazione dell’Unità d’Italia), quando Adolfo Laborel Melini adottò il “fiasco strapeso” inventato dal mastro vetraio Paolo Carrai; nel recipiente di vetro temperato, resistente alla pressione del tappo di sughero applicato a macchina, il Chianti fu in grado di raggiungere più facilmente il mercato italiano e straniero. Oggi la Melini possiede 554 ettari nella zona del Chianti e del Chianti Classico. La parte vitata copre un’area di circa 136 ettari, con splendidi vigneti quali S. Lorenzo, La Selvanella, Terrarossa e Granaio. San Lorenzo è a metà strada tra Firenze e Siena, a Gaggiano di Poggibonsi, ospita la Cantina Melini, centro di pigiatura dei vigneti di proprietà. La Cantina è circondata da 38 ettari nella zona di produzione del Chianti. La Selvanella si trova in comune di Radda, in provincia di Siena, ma quasi a ridosso del comprensorio di Panzano in Chianti. Su una superficie totale di 139 ettari, adagiato sul poggio di una collina a 400/600 metri s.l.m., si trova il vigneto di 50 ettari a corpo unico, vitato a sangiovese. Il vigneto rappresenta uno dei migliori cru della zona classica per felice combinazione di terreno, esposizione (sud-ovest) e microclima, con un’illuminazione senza ostacoli. Qui sorge Villa La Selvanella, in un bellissimo punto panoramico. Da questo vigneto, con la vendemmia 1969, nasce il Chianti Classico Vigneti La Selvanella Riserva, uno dei primi vini d’Italia a essere vinificato in selezione e a portare in etichetta l’indicazione del cru di provenienza. Infine Terrarossa situata tra Castellina in Chianti e Panzano in Chianti è costituita da un vigneto a corpo unico di 30 ettari nel Chianti Classico.

VINI IN DEGUSTAZIONE
San Lorenzo Chianti Docg Superiore 2022
Granaio Chianti Classico Docg 2021
Bonorli Toscana Igt Rosso 2021
I Coltri Toscana Igt Bianco 2022

Poderi Melini – Località Gaggiano 53036 – Poggibonsi (Si) – tel 0577 998511 – fax 0577 989002 – www.gruppoitalianovini.it/index.cfm/it/brand/melini/