Castello di Meleto – Obicà, Firenze – Giovedì 22 settembre 2022

Uno dei castelli più belli di tutta Italia nel Chianti Classico e una grande cantina. Le prime testimonianze su Meleto risalgono all’XI secolo, quando il Castello apparteneva ai monaci Benedettini di Badia a Coltibuono. Il nome “Meleto in Chianti” è citato per la prima volta nel 1256 nel Libro degli Estimi dei Guelfi fiorentini, come proprietà di una famiglia feudale locale. Grazie alla sua posizione, vicino al confine tra i territori delle Repubbliche di Firenze e di Siena, divenne prima il principale baluardo fiorentino della zona ed in seguito una delle principali fortificazioni nel Terziere di Gaiole della Lega del Chianti. Ciò fece del castello un’ambita preda tra i due contendenti, anche se non subì mai gravi distruzioni. I terreni si estendono intorno al borgo medievale per circa 1.000 ettari: di essi 125 sono dedicati alla coltivazione della vite. L’uva prevalente è il Sangiovese, destinata alla produzione di Chianti Classico DOCG. Fra le altre varietà, piantate negli anni ’80, Merlot, Cabernet: a partire dalla fine degli anni ’90 avviato un processo di reimpianti mirato a valorizzare il patrimonio ampelografico tradizionale della Toscana, introducendo anche varietà a bacca bianca come il Vermentino…

E’ stata l’Estate più calda di tutti i tempi, il cambiamento climatico è ormai ineluttabile: cosa avete messo in campo e in cantina per mitigare i suoi effetti? Quali dei tuoi vini sono cambiati e come?
Le operazioni principali avvengono in vigna, bisogna lavorare il sottofila maggiormente per ossigenare le radici e richiamare l’acqua che tende ad andare verso i solchi causati nel terreno. Così facendo l’acqua si porta in prossimità delle radici: queste operazioni vanno ripetute durante la stagione. Per i vigneti più giovani, che possono soffrire maggiormente lo stress idrico si nota una maturazione non ottimale . I vinaccioli rimangono verdi e i tannini sono tendenzialmente più duri. Quando ci troviamo a dover vendemmiare tali uve la gestione della fermentazione e le macerazioni cambiano radicalmente, in modo da estrarre solo quanto di buono presente (macerazioni più corte e temperature di fermentazioni più basse per evitare estrazioni di amaro e sentori verdi).

La cucina fresca e brillante a base mozzarella e prodotti italiani di Obica Mozzarella ci mette davanti molte opzioni di abbinamento: consigliaci uno o più vini perfetti per una ricetta di cucina classica italiana e uno per una ricetta “creativa”.
Il nostro Chianti classico con tagliatella al ragù o lasagna. Medio corpo e la buona intensità olfattiva sono pari a quella del ragù tradizionale. Anche in presenza di ragù più grassi e corposi il nostro Chianti Classico ha una freschezza tale da pulire bene la bocca. Chianti Classico Gran Selezione Poggiarso – risotto con cipollotti babaganush finferli, fagiolino e pesto di aglio contrariamente a quello che si pensa, che il chianti classico deve sempre abbinarsi con la carne, un abbinamento vegetariano può essere totalmente innovativo. L’eleganza del Poggiarso si sposa benissimo con l’innovazione dei nuovi chef.

Vini in degustazione
Castello di Meleto spumante metodo classico
Castello di Meleto-Chianti Classico 20
Castello di Meleto-Chianti Classico Riserva 18
Castello di Meleto Chianti Classico Gran Selezione 2018

Castello di Meleto, 53013 Gaiole in Chianti (SI) – castellomeleto.it