Nativ, Irpinia – SignorVino – Mercoledì 21 marzo 2018

Un progetto quasi tutto al femminile con Roberta che guida questa cantina ambiziosa e decisa dall’Irpinia. Siamo nel cuore di Paternopoli, provincia di Avellino, sulle colline irpine abitate sin dai tempi antichissimi dai sabini quindi dai Romani. Siamo nell’Agro Taurasino, incluso nella DOCG per la produzione di Taurasi grazie alla fertilità dei suoli vulcanici: un terroir ideale per l’allevamento della vite. Il nome NATIV è nato per rappresentare, attraverso le produzioni di vini autoctoni, l’origine della viticoltura italiana. Le uve coltivate in questi vigneti da vigne secolari rappresentano un emblema della cultura italiana, e il vino rispecchia, meglio di ogni altro prodotto, il “made in Italy”. In tutto 15 ettari vitati, lavorati seguendo il metodo con contro spalliera allevata a guyot con una parte rilevante delle vigne situata a sud-est, lungo la dorsale che unisce Castelvetere sul Calore a Paternopoli, passando per Montemarano e Castelfranci. La vicinanza dei monti Piacentini e il clima continentale creano le condizioni per una viticoltura pedemontana. Le escursioni termiche determinano una raccolta tardiva a novembre, creando vini ricchi di alcool e estratti, tannini e acidità che hanno bisogno di affinamenti più lunghi per manifestare il loro potenziale. Paternopoli vanta esposizioni migliori con vigne verso sud sud-ovest tra i 450- 550mt, su giaciture tufacee e sabbioso-calcaree. La cantina è dotata delle più moderne attrezzature per la vinificazione, dall’affinamento alla conservazione, anche se si ha la consapevolezza che la più avanzata tecnologia non può sostituirsi alla natura, in quanto il buon vino trova, come presupposti irrinunciabili, la qualità del terreno, il particolare microclima.
Responsabile della produzione è Mario Ercolino che ha condotto un progetto in collaborazione con l’Università di Milano che ha permesso di datare alcuni vigneti autoctoni presenti in un’area delimitata sulle colline del Taurasi, risalenti a ben 200 anni fa. La longevità li caratterizza per il loro essere alti due metri, tanto da sembrare alberi: sono tra i pochi vitigni sopravvissuti alla Fillossera, un parassita che ha distrutto quasi tutti i vigneti europei alla fine del XIX secolo.

Vini in degustazione
Campania Rosato igt 17 “ Centoviti”
Falanghina Beneventano igt 2017 “Vico Riviera 99”
Greco di tufo docg 2017
Fiano di Avellino dcg 2017
Campania Aglianico igt 17 “Rue dell’inchiostro”
Irpinia Aglianico doc 15 “Blu Onice”
Taurasi Riserva 2008

Nativ – Contrada San Nicola, 15 – 83052 Paternopoli (AV) – www.winenativ.it/