Duca di Salaparuta e Florio a Hard Rock Cafe giovedi 23 febbraio

Essere rock è anche produrre vino in zone avventurose e affascinanti come un vulcano…e in Sicilia la zona più hot del momento è proprio l’Etna dove Duca di Salaparuta da anni sta investendo nell’affinare la coltivazione del Nerello Mascalese ma non solo. Ma la storia di quest’azienda, che oggi comprende anche Florio a Marsala, è tutt’uno con la Sicilia e l’immenso territorio enoico che questa rappresenta. Ed è proprio quanto andremo a scoprire nella nostra serata con vini provenienti dalla singole tenute e spesso veri e propri cru sparsi per la Trinacria. A partire dalla storica zona di Riesi e Gela, laddove da un vigneto particolare nasce il Duca Enrico di Salaparuta nel 1984, per poi diventare un cru aziendale dal 2001 in poi quando si iniziò a vinificare uve di proprietà nella tenuta SuorMarchesa a Riesi- Butera, arrivati oggi a quasi 120 ettari in totale. Volendo individuare almeno un precursore  del Nero d’Avola di oggi ci si dovrebbe rifare proprio a questo vino nato venti anni fa quasi per scommessa grazie all’allora enologo dell’azienda, Franco Giacosa.  Ma Duca di Salaparuta dicevamo è anche Etna con la nuova scoperta del Nerello Mascalese e del suo potenziale sulle pendici del Vulcano con un vino come il Lavico già dal nome evoca suggestioni minerali molto forte e complesse. Spazio anche al bianco con l’uva Grillo, protagonista del sapido e cangiante Kados dalla tenuta di Salemi e ovviamente nella zona del Marsala con il Targa Marsala Riserva 1840 che incarna sempre un archetipo di vino siciliano un tempo capace di viaggiare il mondo e che oggi è rimasto prelibatezza per pochi intenditori. Più recente come fama ma non meno affasciante il Passito di Pantelleria che pure troveremo nella nostra serata rock.
Una lettura dell’isola profonda e appassionata che non mancherà di stupire quando andrete ad abbinare i vini con la cucina americana dell’Hard Rock!

Vino e Rock, quali i punti a comune? Se il rock è ribellione, lo è anche il vino? Oppure sono due elementi inconciliabili? Perchè tra gli amanti del rock ci sono tanti appassionati di vino?
Probabilmente perché il vino, come il rock, è libertà. Libertà di sperimentare, di innovare e di affrontare nuove sfide. Come quella di coltivare il Pinot Nero alle pendici dell’Etna…forse da pazzi ma che sta dando non poche soddisfazioni!

Cucina Southern Comfort Food e vino pare un matrimonio davvero difficile…c’è un tuo vino ideale per qualche abbinamento alla cucina dell’Hard Rock Cafe? (tra i piatti da cui scegliere, il legendary burger con salsa barbecue, gli involtini vegetariani, le costine di maiale in agrodolce, i nachos formaggio e peperoncini…)
L’intensità avvolgente del Nero d’Avola di Passo delle Mule può accompagnare in modo perfetto il legendary burger con salsa barbecue, provatelo e non ve ne pentirete!

 Vino e Rock, se un tuo vino fosse una canzone rock quale sarebbe? (faremo una compilation su Spotify con le vostre selezioni!)
Roccia per roccia… “Another Brick in the wall”  dei Pink Floyd per il nostro Làvico

Vini in degustazione:

Duca di Salaparuta (Casteldaccia – PA)
Kados IGT Terre Siciliane Grillo 2015 Tenuta di Risignolo (Salemi)
Passo delle Mule Nero d’Avola Passo delle Mule Sicilia IGT 2014
Lavico Nerello Mascalese Sicilia IGT 2012

FLORIO (Marsala, TP)
Zighidì Passito di Pantelleria DOC 2014
Targa Marsala Riserva 1840 2004 semisecco